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Se dovessi pensare alla prima cosa che ti viene in mente quando parli di un’azienda, quale sceglieresti?

Non è difficile immaginare che si tratti del logo, l’elemento simbolo per eccellenza che distingue, caratterizza e valorizza un’azienda rispetto alle concorrenti. Il logo è qualcosa di unico, che racchiude in sé la storia di una compagnia, ciò che ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi per i consumatori; quell’elemento grafico, insomma, al quale viene facile ed immediato pensare quando si vede in tv, per strada o al cinema un prodotto o un servizio che ci ricordi l’azienda ad esso connesso.

Starai sicuramente facendo mente locale ed interrogando la tua memoria su quali siano i loghi con cui non potresti mai fare confusione: veri e propri colossi del mercato come Nike, Mastercard, Adidas, Ikea, Amazon, Formula 1 e molti altri che si fa proprio fatica a dimenticare. Anche la tua azienda, piccola o grande che sia, necessita di un logo ben riconoscibile, affinché sia chiara a tutti la tua identità.

2. Obiettivi ed efficacia del logo aziendale

Prima di passare a capire quali strategie adottare per la realizzazione del tuo logo aziendale, è bene capire quale deve essere l’obiettivo da perseguire. Come abbiamo visto grazie agli esempi di poco fa alcuni loghi rimangono impressi nella nostra memoria e difficilmente vanno via. L’efficacia di un logo si misura proprio con questo parametro, con la riconoscibilità ed il senso di appartenenza che riesce a generare, quel feeling particolare che riesce a creare tra te e la mente di tutti gli stakeholder. Coloro che portano interesse verso la tua azienda potranno così identificarsi in questo elemento grafico e ricordarsi immediatamente di te appena lo visualizzano.

Tutto chiaro? Bene, adesso cerchiamo di comprendere quali sono i passaggi fondamentali per realizzare il tuo logo aziendale affinché rappresenti al meglio il brand.

3. Le regole d’oro step by step per un logo aziendale vincente

Come ogni aspetto che rientra nell’affascinante mondo del marketing e della brand reputation, anche per quanto riguarda i loghi è possibile osservare dei trend. Sebbene un’attenta valutazione in tal senso possa essere utile per trarre delle idee e degli spunti validi, ti ricordo che tutto, dalla scelta dei colori alle forme, dal font alle combinazioni grafiche, deve essere allineato alla tua identità, ma soprattutto deve essere qualcosa di unico e mai visto. Punta quindi su un concept fresco, capace di catturare l’occhio di chi guarda, ma che al contempo sappia resistere allo scorrere del tempo e che sia attuale anche a distanza di anni.

  • Scendendo quindi nel dettaglio delle scelte stilistiche, meglio una linea più classica o qualcosa di più ricercato? Un logo moderno o degli abbinamenti più tradizionali? In genere queste indicazioni puoi trovarle all’interno della tua attività, riflettendo bene su chi sono i tuoi clienti, su che tipologia di business porti avanti, su cosa fai ogni giorno e come viene percepito all’esterno, su come intendi apparire e qual è il messaggio che vuoi comunicare. Conoscere il tuo pubblico è pertanto fondamentale per tarare al meglio anche questo tipo di scelta!
  • Di norma uno stile minimal e poco invasivo è preferito a soluzioni troppo sofisticate. Libero spazio alla creatività e all’originalità, ma entro i limiti del buon gusto, ovviamente: il troppo storpia, anche in questo caso! I grandi marchi presenti sul mercato ce lo insegnano, basti pensare al nuovo logo della Juventus che, al di fuori di qualsiasi diatriba calcistica, è senz’altro apprezzabile per equilibrio ed eleganza, nel pieno rispetto della filosofia aziendale.
  • Stabilita l’impostazione che vuoi dare al tuo logo, puoi svilupparlo secondo le idee che hai in mente e soprattutto secondo quella che è la tua sensibilità artistica. Ricordati di immaginarlo fin da subito in tutte le sue applicazioni ed in tutte le sue vesti. Ad esempio, se la tua attività riguarda la vendita di molteplici tipologie di prodotti e servizi, prova a pensare come risulterebbe stampato o visualizzato in quei contesti. Allo stesso modo, per il mondo digitale occorre che esso sia perfettamente visibile sia dai computer, sia dai dispositivi mobili; considerando che sempre più sono le connessioni ad internet tramite tablet e smartphone, e che la navigazione mobile è costantemente in crescita, ti consiglio vivamente di non lasciare al caso la visualizzazione destinata a questa fetta molto importante di pubblico.
  • Solitamente, sebbene non sia sempre necessario, né obbligatorio, il logo è accompagnato da un payoff. Ne avrai molto probabilmente sentito parlare: si tratta di un ulteriore elemento, questa volta testuale, che aiuta a migliorare l’incisività ed a rafforzare il segno che il logo, nel suo complesso, lascia nella memoria di chi vi entra a contatto. Tra le espressioni ad effetto che hanno segnato i payoff più apprezzati ed affermati, e che ci viene quindi difficile dimenticare, ricordiamo su tutti “Just do it” di Nike, “Think different” di Apple, “Dove c’è Barilla c’è Casa”, “Impossibile is nothing” di Adidas, il celebre “Che mondo sarebbe senza nutella” e infine, probabilmente tra i più stereotipati, nonché utilizzato ormai simpaticamente anche nel linguaggio comune sotto varie forme, “Ci sono che nella vita non si possono comprare, per tutto il resto c’è Mastercard”.

4. L’importanza del logo nelle attività di branding e rebranding

Fatte queste considerazioni, sei pronto a dare forma e vita al tuo logo aziendale. Naturalmente dovrai affidare la sua realizzazione ad un grafico specializzato nella creazione di loghi, che sappia interpretare al meglio le tue idee e metterle in atto con i giusti strumenti. Se sei già in contatto con un’agenzia di comunicazione o comunque hai intenzione di farlo, assicurati che questa abbia una team di professionisti esperti in brand identity e nell’avvio di strategie marketing per nuove attività.

Se la tua non è un’impresa di nuova apertura, stiamo invece parlando di rebranding. Se possibile, questa è una fase ancor più delicata, dal momento che andrai a lavorare sul cambiamento e sul rinnovamento di un’immagine già esistente. Occorre quindi sì migliorarsi, calibrando la strategia secondo i nuovi obiettivi, ma non stravolgere quanto di buono fatto fino a questo momento per non destabilizzare e disorientare i clienti.