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Quante volte hai sentito dire:

“Sto lavorando da remoto!” oppure “Ho lavorato in viaggio”.

Il remote working è un trend in crescita, sono diverse le aziende che si stanno aprendo a questa nuova forma di collaborazione a distanza.

Cos’è il remote working? Come si lavora da remoto? Perché sempre più persone scelgono questa modalità? Quali sono i luoghi comuni molto spesso errati sul remote working?

Facciamo chiarezza e cerchiamo di dare delle risposte concrete.

 

Che cos’è il lavoro remoto?

Il remote working è una modalità di lavoro a distanza che consente ai professionisti di operare al di fuori di un ufficio tradizionale. Si basa sul concetto che il lavoro non deve essere svolto in un luogo specifico per essere eseguito con successo. In altre parole i dipendenti da remoto per esercitare la propria attività non devono recarsi ogni giorno in ufficio ma possono portare avanti i propri progetti e raggiungere gli obiettivi ovunque essi desiderino. Ciò vuol dire che possono lavorare da casa, piuttosto che dal bar o dalla spiaggia.

Caratteristica fondamentale del lavoro da remoto è la flessibilità, coloro che operano a distanza possono pianificare le proprie giornate in totale autonomia in modo tale da conciliare al meglio la vita privata con quella professionale.

 

Come si lavora da remoto?

Il remote working può essere svolto seguendo diverse logiche, ad esempio alcune persone possono tranquillamente lavorare da casa per buona parte della settimana e recarsi in ufficio un solo giorno per partecipare alle riunioni.

Altri invece scelgono uno spazio nei coworking, luoghi che possiamo definire come un punto d’incontro tra un ufficio tradizionale e uno spazio non convenzionale, in grado di offrire una grossa opportunità, ossia quella di fare networking incontrando altre persone che lavorano nei più svariati settori.

Alcuni lavoratori a distanza decidono invece di abbandonare la routine quotidiana e di mettersi in viaggio portando il loro lavoro in diversi paesi del mondo, nel tentativo di aprire le loro menti ed espandere la propria rete professionale in una comunità mondiale. Parliamo dunque dei nomadi digitali che sfruttano le nuove tecnologie per svolgere il proprio lavoro in giro per il mondo.

 

Perché le persone scelgono il remote working?

Ora che hai più chiaro cos’è il lavoro a distanza ti starai chiedendo perché le persone dovrebbero preferirlo, o ancora perché il capo di un’azienda dovrebbe permettere ai suoi dipendenti di operare da remoto?

Il remote working offre numerosi vantaggi sia per dipendenti che per i datori di lavoro, che vanno dall’aumento della produttività a lavoratori più felici e più sani.

Analizziamo alcuni dei vantaggi per i lavoratori:

 

Stile di vita flessibile

Il motivo più ovvio per cui le persone vogliono lavorare in remoto è perché offre loro uno stile di vita più flessibile. Non essendo costretti a recarsi in ufficio in orari prestabiliti, i dipendenti da remoto posso organizzare il proprio tempo suddividendolo tra lavoro e vita privata in base alle proprie esigenze.

Se un lavoratore a distanza è anche un genitore, ha la possibilità di iniziare a lavorare all’inizio della giornata in modo che possa essere presente quando i bambini tornano a casa da scuola o prendersi del tempo libero per un appuntamento dal medico.

Un’altra opzione potrebbe essere che il remote worker decide di seguire un corso di formazione o un master, non essendo soggetto ad orari d’ufficio può tranquillamente farlo durante il giorno e raddoppiare il proprio lavoro la sera o viceversa.

 

Benefici per la salute

I lavoratori autonomi sono notevolmente meno stressati e hanno l’umore più alto dei  dipendenti tradizionali. Non essendo sottopressione le persone che scelgono questa modalità di lavoro risultano essere più felici, produttive e legate all’azienda.

 

Libertà nella gestione del tempo

Uno degli aspetti positivi del lavoro da remoto sta nel fatto che le persone possono programmare il proprio lavoro sfruttando i momenti in cui si sentono più creativi o produttivi.

 

Passione per il proprio lavoro

I remote worker tendono a fare il loro meglio, amano il proprio stile di vita libero e sono pertanto stimolati a lavorare in maniera eccellente per raggiungere gli obiettivi e continuare la propria carriera da remoto.

 

In che modo invece il remote working avvantaggia i datori di lavoro?

 

Maggiore produttività

La motivazione più nota e divulgata legata al mondo del lavoro a distanza riguarda l’aumento della produttività derivante dalla flessibilità. Le possibilità che i dipendenti a distanza si impegnino di più sono maggiori rispetto ai lavoratori in ufficio.

Secondo lo State and Work Productivity Report, il 65% dei dipendenti in accordo con i propri capi sostiene che lavorare da remoto aumenta la produttività.

 

Risparmio per l’azienda

Scegliere dei remote worker porta dei vantaggi in termini economici per un business. Optando per questa tipologia di dipendenti le aziende possono sicuramente ridurre le spese relative ad affitto e mobili per ufficio. Dai dati emersi da uno studio condotto da Flexjobs risulta che i datori di lavoro possono risparmiare $ 22.000 all’anno scegliendo dipendenti a distanza anche se l’intero team non è da remoto.

 

Dipendenti più coinvolti

Oltre ai margini di profitto e al lavoro più efficiente e di qualità, i datori di lavoro che offrono opportunità di  operare a distanza si ritrovano a collaborare con dipendenti più coinvolti e felici.

Quasi il 75% dei dipendenti intervistati in uno studio di Softchoice ha dichiarato che sarebbe stato disposto a lasciare il proprio lavoro da ufficio per quello da remoto.

In un altro sondaggio di TINYpulse, i remote worker hanno riferito di essere più felici dei dipendenti tradizionali e di sentirsi più apprezzati nel proprio ruolo.

 

Quali sono i più comuni errori che si commettono quando si pensa al lavoro a distanza?

Nonostante il remote working stia diventando sempre più comune ci sono ancora dei malintesi su questa modalità di lavoro.

Vediamo quelli più comuni:

Il lavoro da remoto non funziona!

Quante volte abbiamo sentito questa affermazione?

E’ molto diffuso lo stereotipo che il lavoratore a distanza stia tutto il giorno sul divano in pigiama e non lavori tanto quanto le persone che si recano in ufficio.

Ovviamente la realtà è ben altra, il remote worker alla pari dei dipendenti da ufficio ha degli obiettivi e delle scadenze da rispettare motivo per cui deve lavorare per portare avanti la sua attività.

 

I lavoratori autonomi sono disponibili 24 ore su 24 (NO, assolutamente no.)

Un errore che spesso viene commesso è quello di pensare che il remote worker sia a completa disposizione del datore di lavoro, in qualsiasi momento e orario del giorno. All’inizio di una collaborazione a distanza è importante stabilire gli orari in cui il dipendente è più libero e disponibile a comunicare.

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