
La User Journey, le relazioni che intercorrono tra un brand e i consumatori.
Per analizzare i dati relativi ad un business online quasi sempre ci affidiamo a Google Analytics. La piattaforma fornisce informazioni più che utili sul traffico, sulle pagine con maggiori visualizzazioni, sulle conversioni e così via. Tuttavia esaminare la mole di dati che analytics ci restituisce senza trovare un legame e un filo conduttore che ci fornisca una visione d’insieme, potrebbe rivelarsi una metodologia errata. Il risultato potrebbe essere quello di trovarsi difronte ad una serie di dati isolati.
Per rendere performante la propria strategia è’ fondamentale quindi avere una visione unica che consenta di mappare e analizzare la user journey dei clienti.
Possiamo definire la user journey come il percorso che descrive, mediante una sequenza temporale di azioni, le relazioni che intercorrono tra un brand e i consumatori.
Gli step necessari per mappare la User Journey
I passi da compiere per mappare la user experience degli utenti all’interno di un sito web sono principalmente 3:
1) Creazione di un piano di misurazione
E’ fondamentale creare un piano che consenta di misurare le relazioni tra gli indicatori di performance relativi al progetto web con quelli relativi al business, iniziando l’analisi dalla parte alta del funnel, ovvero dai canali di traffico, per poi procedere con il monitoraggio del comportamento degli utenti, studiando le azioni che portano alle conversioni e gli indicatori sinonimo di fedeltà.
Gli elementi indispensabili all’interno di un piano di misurazione sono cinque:
- Obiettivi
- Strategie e tattiche
- KPI ovvero le misurazioni delle strategie e tattiche
- Segmenti, è indispensabile individuare a quale sottoinsieme appartengono i nostri utenti
- Target
2) Individuare la user journey attraverso le buyer personas
L’approccio ideale è quello di identificare i percorsi degli utenti attraverso le buyer personas.
Rappresentare il profilo del consumatore tipo di un brand è il risultato di un lavoro fatto di ricerche e analisi ben precise, grazie alle quali è possibile raggiungere il pubblico di interesse.
Identificando le buyer personas è possibile simulare i comportamenti dei potenziali clienti all’interno del proprio settore di riferimento.
In questo caso possiamo parlare di buyer’s journey ossia un processo che inizia da un modello teorico necessario a prevedere il comportamento di un determinato target che si vorrebbe convertire in consumatore fidelizzato.
Per attirare i clienti e differenziarsi dalla concorrenza un’azienda deve proporre al proprio target contenuti mirati e interessanti, e deve farlo mediante il canale più idoneo al momento giusto.
Delineare le buyer personas in fase preliminare rispetto alle attività di marketing che si andranno ad intraprendere semplificherà la definizione della strategia mirata ad offrire soluzioni personalizzate che rispondono alle aspettative delle tipologie di personas individuate.
3) Contestualizzare le performance
Dopo aver definito le personas a cui rivolgersi sarà necessario contestualizzare le perfomance in base agli interessi degli utenti per un dato prodotto o servizio.
Progettazione e rappresentazione della User Journey Map
Una volta eseguite le fasi preliminari di cui abbiamo parlato si è in grado di iniziare a pianificare il sistema di mappatura della user journey.
Vediamo gli step fondamentali per questa tipologia di attività:
- Implementare gli eventi personalizzati
Il primo passo da compiere è quello di individuare gli eventi da tracciare, ad esempio nel caso di uno shop online gli eventi potrebbero essere la visualizzazione della gallery fotografica piuttosto che l’iscrizione alla newsletter. Una volta definiti gli eventi interessanti è indispensabile creare e attivare con l’ausilio di Google Tag Manager i tag personalizzati che consentano di analizzare tali eventi.
- Progettare il layout della dashboard
Un tool molto utilizzato per la creazione della user journey map è Google Data Studio, tuttavia prima di ricorrere a questo strumento conviene progettare il layout che la dashboard dovrà assumere per evitare di perdere tempo e per ottenere una mappa di qualità che descriva in maniera efficace gli indicatori di performance aziendali.
Muniti di carta e penna si può iniziare a progettare, tenendo presente alcuni tips utili:
Nessun limite alla creatività, utilizzare icone rappresentative, inserire immagini aziendali. Più dettagli si andranno ad includere più facile sarà l’implementazione su Google Data Studio.
- Realizzare le dashboard in Data Studio
Arrivati a questo punto non resta altro da fare che implementare ciò che si è progettato su carta con lo strumento Google Data Studio.
Google Data Studio consente di connettere i dati provenienti da sorgenti come Google Analytics per poi rappresentarli in maniera visuale.
Il tool è gratuito e dispone di una serie di template già pronti.
Tips per utilizzare in maniera efficace Google Data Studio
- E’ bene verificare la corretta configurazione di analytics
- Conviene effettuare un controllo delle conversioni già esistenti in modo tale da richiamarle nella dashboard
- Può essere utile usare i filtri per individuare i segmenti da rappresentare
- Una strategia utile può essere quella di abilitare il confronto con il periodo precedente
- Creare link che rimandino dalla dashboard principale a vari approfondimenti
- E’ bene effettuare dei confronti tra tutti gli utenti e uno specifico segmento
- Quando si progetta la user journey bisogna seguire la logica della “narrazione dei dati”